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Per contro, negare dei diritti a voler vivere l'unione tra due persone dello stesso sesso o l'adozione del figlio di uno dei due, non sta né in cielo né in terra. Detto questo speriamo che si evitino, in questa diatriba, estremismi facinorosi che mai hanno fatto bene e ne faranno mai alla società civile o religiosa che sia.
Che nessun anatema venga lanciato verso chi manifesterà a favore delle unioni civili così come speriamo non ve ne siano verso chi segue l'indicazione della Chiesa. Se non lo fa il Pontefice, se ne stiano buone le varie associazioni che, troppo spesso, sollevano gli scudi verso chi non la pensa come loro, sbraitando rabbiosamente verso tutto e tutti, manco fossero gli unici depositari del Verbo divino.
Se ne stia buono il mondo omosessuale, e, salvo il diritto di manifestare, non si lanci in esternazioni provocatorie o eccessive. Non ce n'è bisogno: nessuno negherà mai il loro sacrosanto diritto a chiedere, ed ottenere, di essere riconosciuti come le altre coppie, con eguali diritti e prerogative.
Non a caso le parole che più ci piacciono in tutta questa questione, pronunciate da pressoché tutto l'arco costituzionale, sono libertà di coscienza.
Insomma, comunque la si pensi, "State buoni se potete" (S. Filippo Neri).
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