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Mafalda Bruno
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Come passa il tempo! Neanche un anno fa, il film La grande bellezza celebrava Roma in tutto il mondo, ne magnificava il secolare splendore, pure con i suoi vizi certo, ma anche questi facenti parte pittoresca del pacchetto all included, era tutto un omaggio planetario verso la città eterna. Sancito con tanto di Oscar.
In questi mesi cambio di scena. Roma capitale del malaffare, del degrado, di giunte comunali che si sciolgono e si ricompongono in un continuo andirivieni di assessori i cui stipendi, nel frattempo, vengono pagati dai romani sempre più penalizzati ed esausti per i disservizi nei trasporti, nella gestione della nettezza urbana, nella manutenzione delle strade, che è pari a zero e via discorrendo.
Ora qual'é la persona a cui viene naturale lanciare il j'accuse davanti a questo sfacelo? Naturalmente al Sindaco Marino che si trova sotto scacco non solo a Roma, visto che la notizia della capitale e il suo degrado, sono stati ampiamente documentati anche dai maggiori media stranieri.
Tuttavia sarebbe ingeneroso e superficiale attribuire solo a lui tutte le responsabilità che comunque ha ereditato anche dalle passate giunte comunali. Inoltre, a ben guardare, ma bene bene, il Dottor Ignazio Marino, con quella faccia un pò così, quell'espressione un pò così diciamo pure che si fa fatica a vedere nel suo aspetto tra lo smarrito e il sorpreso, in una sorta di perenne stato confusionale, un uomo dedito al malaffare, all'intrigo, all'imbroglio tipico della politicanza italiana.
Ma ammesso e non concesso che lui sia davvero un agnello in mezzo ai lupi, qui non si tratta di un agnello qualsiasi: perché lui è la figura chiave, l'emblema in quanto Sindaco, di quel gregge immenso e caotico (e marcio) che è il Comune di Roma. E pensare che ora, con quattro assessori sostituiti, lui possa fare i miracoli, è pura illusione.
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