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Bertolino: da Zelig ad Ambasciatore Expo2015

mercoledì, 08 aprile 2015 07:52

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Mafalda Bruno

Enrico Bertolino è da anni una delle acclamatissime guest star del programma comico di Canale 5"Zelig oltre ad essere stato uno dei protagonisti della serie tv Non smettere di sognare"; ha anche condotto, su Raitre, il programma Glob Spread.
Ma quella artistica è solo una parte della poliedrica attività di Enrico Bertolino che ha iniziato la sua attività nel settore bancario, nella divisione Coordinamento Risorse, Marketing e Sviluppo Prodotti Finanziari in Italia e a Londra; si occupa anche di formazione sulla comunicazione, di eventi formativi e conventions aziendali. Inotre, svolge varie attività nel ramo dell'editoria.
A questo curriculum di tutto rispetto, ora si aggiunge una onorificenza conferitagli dalla sua amatissima Milano: è stato nominato Ambasciatore di Expo2015 e sarà uno dei portavoce dell’evento, in mezzo ad altri nomi famosi scelti tra scrittori, sportivi, filosofi, architetti, designer, chef, musicisti, cantanti e registi.
Di questa sua insolita e nuova "veste" abbiamo parlato direttamente con lui.

Per Enrico Bertolino, cosa significa essere ambasciatore di Expo2015?
Considerando il fatto che lo sono diventato un pò a mia insaputa, come Scajola... per me è stata una vera sorpresa; non pensavo di potere essere, dato il mio “Mestiere del Guitto “, tagliato per un incarico così prestigioso ed importante. Poi, una volta fattamene una ragione, è subentrato il senso di responsabilità, di non fare il Console Onorario bensì di onorare il mio ruolo dandomi da fare.

Come le è stato proposto questo ruolo?
La proposta è stata quasi contemporanea alla richiesta di supportare lo staff di Expo per il concerto del primo maggio 2014, in piazza Gae Aulenti, in diretta su Raiuno.
Beppe Sala, Commissario Unico per Expo 201,5 in quell’occasione mi propose questo ruolo.

Qual'è stato il primo pensiero che le è venuto in mente?
Il mio primo pensiero? Che mi sarei cacciato sicuramente in una rogna ... ma che poi , come spesso accade , ci avrei preso gusto.E così è stato.
Il suo amore per Milano traspare in tutto quello che lei fa: ci dica tre parole chiave perché la sua città possa fare un figurone con Expo2015.
Sfavillante sobrietà, operosa cortesia e proverbiale efficienza dei Milanesi.. a cui andrebbe aggiunto, stavolta, anche un pizzico di efficacia teutonica!

Lei ha anche parlato di varie sue proposte, tra cui uno spettacolo teatrale sull’identità di Milano. A che punto è il progetto? Sarà realizzato prima, durante o dopo l'EXPO?
Stiamo valutando la possibilità di offrire alla città di Milano uno o più momenti di racconto storico, ovviamente con tono ironico e teatrale, per mostrare ai visitatori la città, non solo come polo di aggregazione mondiale per la sostenibilità e l’alimentazione , ma anche per la storia e la tradizione che molto hanno influito a fare la Milano di oggi e quella che sarà, pur mantenendo una sorta di spirito infantile dentro. Ad esempio la riscoperta delle Vie d’Acqua andrebbe abbinata alla storia dei Navigli e dei progetti pensati per loro da tutti i grandi dominatori di Milano: uno tra tutti Napoleone Bonaparte nel 1800.

Nutrire il pianeta per Bertolino significa....
Significa nutrire le persone che lo abitano, possibilmente senza alcuna distinzione di origine, religione, ceto di appartenenza o di derivazione e genere, se maschile o femminile, e soprattutto con un’attenzione al fatto che le risorse per farlo non sono infinite.

Il Padiglione Italia al momento è controllato a vista, a tal punto che il Prof. Umberto Bertelè dovrà monitorarne i lavori di esecuzione. Ha pensato pure lei: "ma porca miseria, proprio il Padiglione simbolo del Paese doveva essere in ritardo?"
In effetti a dirla così fa un certo effetto, ma se il padiglione dev’essere l’immagine rappresentativa di questo Paese, allora il fatto che il Padiglione Italia sia a tutt’oggi incompiuto, è purtroppo la rappresentazione fedele di quel che siamo o siamo stati negli ultimi 20/25 anni. Un Paese ricco di iniziative, pieno di creatività e di eccellenze che possono materializzare progetti e programmi, ma che poi si infrange sulla burocrazia. In ogni caso, se sono qui è perché credo che la forza sana di questo paese sia in grado di compiere l’ennesimo miracolo e per far si che L’Expo non divenga ..... L'Ex Post!
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