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Mafalda Bruno
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Una canzone di qualche anno fa aveva un ritornello orecchiabile che diceva: “nostalgia, nostalgia canaglia”. Sinceramente non sappiamo se la nostalgia si riferisse ad un amore di gioventù, è probabile; ma noi qui vogliamo raccontare un’altra storia, quella del legame, sempre d’amore, ma non verso un fidanzatino/a, bensì con la proria terra d’origine.
Il protagonista si chiama Paul e la terra di cui sente tanto la mancanza è Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo. E se è stato chiamato a Toronto in Canada, dove vive, nientemeno che da Il Messaggero, che in passato aveva già intervistato un suo prozio, è sembrato giusto anche a noi raccontare come stanno le cose.
Il padre di Paul, Domenico, è originario di Lanciano mentre la madre, Marisa Celli è originaria di Isola. Gli isolani non più giovanissimi ricorderanno quando Filippo Celli (per tutti l’indimenticato Fifì) nel 1964 decise di partire con la famiglia e stabilirsi a Toronto. Mentre il padre di Paul, Domenico, arriva nella stessa città canadese nel 1967 e sposa appunto Marisella.
Nel corso di vari viaggi che l’allora bambino Paul fa verso l’Italia, sente comunque la nostalgia della nostra terra e torna varie volte tra Isola e un appartamento a Pescara dove si ferma per soggiornare.
La vita professionale di Paul in America è di tutto rispetto, come tanti altri connazionali che hanno portato negli USA capacità professionale, serietà ed impegno nei vari settori lavorativi che fanno onore alla nostra Italia. Paul si è distinto come operatore finanziario, dapprima con varie banche di primaria importanza, poi con la Pfaff Automotive Group, un cliente a cui Paul era particolarmente interessato in quanto relativo al settore automobilistico.
Detto questo, torniamo alla nostalgia canaglia. Paul, in concerto con la moglie Carmela, ha già deciso che in futuro vuole tornare più spesso a Isola quando, tra cinque anni, potrà considerato “retired” cioè pensionato. Dividerà la sua vita tra l’Abruzzo e il Canada. Ed è talmente determinata la sua intenzione, che ha già iniziato a fare le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana.
L’Abruzzo è terra accogliente, da sempre. Chi vive lontano dal paese che ama, conosce bene l’emozione di tornare a “casa”, quando dopo il tunnel appare il Gigante che sembra dirti “ irmenut?” (sei tornato?) e un sorriso di gioia appare involontariamente sul viso. Quindi a maggior ragione darà il bentornato a chi è innamorato dei nostri luoghi ed è motivo di lustro per la nostra terra.
Paul, Abruzzo is waiting for you!
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