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Mafalda Bruno
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L’autore Vittorio Mullu, originario del frusinate, esordisce con la sua prima raccolta di poesie dal titolo Il tatto dell’anima. Una ricca produzione di liriche che partono dall’osservazione del mondo circostante, fino a sconfinare oltre l’attenzione alle cose terrestri non limitando lo spirito umano, ma arrivando ad abbracciare con l’anima il proprio corpo. L’opera è impreziosita dall’introduzione della poetessa Lisa Di Giovanni, che presenta l’intera raccolta e la definisce un pentagono di versi che con un alito di vento si insinua in ogni parte del corpo e della psiche del lettore, così ogni anima prende forma e riflette le proprie emozioni, rendendo una raccolta di poesie un tocco delicato dell’anima. Il libro contiene ancora elementi degni di nota, ogni capitolo è anticipato da un disegno realizzato direttamente dall’autore.
I cinque sensi dell’anima
In una sola carezza alcune volte c’è il tocco dell’anima, così ne Il tatto dell’anima Mullu porta il lettore a sviscerare i sensi dell’anima. Metaforicamente parte dal primo capitolo: la natura. Lo rappresenta con un disegno in bianco e nero che raffigura un albero, ci parla delle stagioni, di corpi celesti, di pianeti, dell’oceano e delle sue onde, delle stagioni e di tutti gli spazi profondi del mondo esteriore e interiore. Nel secondo capitolo scopriamo la ragione, riprodotta con una lanterna che viene alimentata da una fiamma.
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