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Alle parole di Vincenza ha rincarato la dose Raffaele Crescenzo che ha aggiunto un altro tassello alla realtà dei fatti. E’ vero, ha detto, che questo è il nostro lavoro e veniamo pagati per questo, ma non è solo il dovere a muoverci per i nostri cittadini ma un vero e proprio senso di appartenenza e di famiglia che ci porta a proteggerli dalle cose sgradevoli che la vita può riservare. Non è solo lavoro il nostro, noi ci mettiamo anche il cuore.
Ora, come in tutto il resto d’Italia anche qui è partita la fase 2. Il gigante buono non concede sconti. L’emergenza non è finita. Non bisogna abbassare la guardia, un errore di leggerezza adesso renderebbe vano tutti il lavoro fatto in questi due mesi. Capisco la voglia di libertà ritrovata, aggiunge Francesco, il nostro paese offre una meraviglia di paesaggio e clima, ma allentare le briglie ora sarebbe una gravissima mancanza di responsabilità. State a casa o, se uscite, rispettate le regole che debbono valere sempre e comunque, anche in questa fase 2.
A parte i protagonisti di cui sopra, l’intera brigata del cuore della protezione civile è composta da: Vitale Antonio, De Crescenzo Francesco e De Crescenzo Pierpaolo, Iennaco Alfonso, Palazzo Giuseppe, De Santis Pietro, Crescenzo Giuseppe, Benincasa Umberto, D’Emma Gaetano, D’Arienzo Domenico, D’Uva Domenico, Bosco Vincenzo, Sabbarese Michele, Pappalardo Antonio, Pappalardo Michele, Fiorillo Antono e Stefanini Luca. Grazie ragazzi.
Non possiamo sapere se il Covid-19 tornerà o no ad offuscare la nostra vita, ma qui a Cetara una cosa è certa: la battaglia continua, senza se e senza ma. L’impegno della Protezione Civile locale non viene meno, non conosce soste, pronti in ogni momento a correre in aiuto di chi ne avesse bisogno, senza lesinare fatica ed impegno.
Insomma: il virus non ha intenzione di demordere?
Bè, neanche loro.
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