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Carlo Massi: istinto, cuore e colore

mercoledì, 06 maggio 2015 00:11

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© Carlo Massi -Tulipani: Acrilico e olio su stagnola su tela 100x150 - Foto di Pasquale Modica
Lisa Di Giovanni
Carlo Massi nasce a Roma il 06 giugno 1957 dove vive con la sua famiglia e lavora attualmente. Studia al liceo scientifico per poi approdare alla facoltà di medicina, specializzandosi in odontostomatologia.
Lavora presso l’Ospedale Israelitico, oltre a gestire il proprio studio. Attratto e affascinato dall’arte sin da piccolo, inizia a dipingere appena ne ha la possibilità, nonostante gli impegni riesce, anche se per poco, a ritagliarsi lo spazio necessario per coltivare il suo talento.
Artista istintivo, crede che l’ispirazione si traduca in uno stato d’animo, con maestria si serve dei colori per dar sfogo alla propria creatività, che ritiene provenga prima dal cuore e poi quasi a sfiorare nell’immateriale, non umano.
I suoi quadri prendono forma con impeto e passione, nonché miscuglio cromatico di sfumature, luce, pigmenti e materiali che fanno delle sue opere unicità di colore in tutte le espressioni possibili.
A partire dal 20 maggio 2015, presso i nuovi spazi di Officina Creativa a Roma, si potranno ammirare le opere dell’artista nella sua mostra personale Colors a cura di pianoBi.
Le opere rimarranno esposte fino al 30 maggio 2015.
ftNews vi presenta l’artista in questa intensa intervista.
Quando ha scoperto di amare la pittura?
Da sempre ho avuto una spontanea passione per le Belle Arti e in questo ho avuto la fortuna di frequentare una scuola ove, se pur scientifica, l'attenzione al disegno, pittura, modellazione della creta, modellismo architettonico e tanto altro era notevolissima.
Spontaneamente comunque, era presente in me una piacevole tendenza alle arti, tant'è che già in prima elementare vinsi il primo premio artistico per la composizione dei disegni.

Si definisce più artista o dottore?
Esiste una dicotomia che però confluisce in una unica figura.
Sono cresciuto programmato per essere medico prima e dentista poi, di ciò sono felice, avendo potuto mettere sempre attenzione all'aspetto umano e clinico.
Contemporaneamente praticavo per diletto e passione disegno e pittura, che però, per il poco tempo, aveva pochi spazi.
Definirmi artista mi sembra di usurpare un titolo, anche se non nascondo che mi emoziona l'essere così chiamato.
Posso dire che comunque le due attività sono complementari.

Come si destreggia tra la famiglia, lavoro e la sua passione per l’arte?
Ho la fortuna di avere una famiglia che mi accetta in queste mie attività artistiche e non mi pone limiti. Inoltre, essendo uno di quelli che dorme poche ore per notte, posso dedicarmici in orari inconsueti.

Dove trova l’ispirazione? I suoi quadri prendono forma di giorno o di notte?
L'ispirazione è sempre uno stato d'animo. I miei quadri si concretizzano nello stesso istante in cui il tratto, la scelta del colore, lo spessore del colore viene sentito dal mio cuore. Non c'è mai scelta preordinata, mai.

Ci parla della sua tecnica?
Ci sono artisti di importanza mondiale che mi hanno impressionato per la loro tecnica impulsiva.
Richter è un esempio! La mia tecnica, se così può essere chiamata, è solo il risultato di un intimo contatto con il colore.
Lo lavoro con spatola e grandi lastre di plexiglas ma dosando e distribuendo COLORE in pasta o pigmenti, secondo un richiamo inconscio.
Esiste a mio avviso un legame tra materia ed immaterialità, tra materia e anima.
Si, credo che la reincarnazione, la presenza di un angelo si manifesti anche in queste relazioni.
So che può sembrare folle, ma nella follia, nell' abbandonare la razionalità, si esalta il valore dell'essere umano.

© Carlo Massi - Superamento: Olio e pigmenti su tela 150x200 - Foto di Pasquale Modica
Perché ha scelto Colors come titolo per la sua prima mostra personale?
La vita è Colore. Esso esprime stagioni e sentimenti, passioni e conflitti. Il colore è in ogni cosa.
Inoltre COLORS è la forma americana dell' inglese e, sentendomi legato agli USA come da un rapporto nato prima di me, la prima mostra non poteva che portare questo titolo.

Le dispiacerebbe distaccarsi dall’opera che ha appena venduto?
Un quadro è una parte di me stesso, che sento appartenere al mio corpo e separarmene è sofferenza, mi consola sapere che chi lo vuole, sente le stesse emozioni che me lo hanno fatto creare.

Quali artisti o opere ammira particolarmente? E l’hanno influenzata in qualche modo?
Sostanzialmente, il mio punto di impatto emotivo viene dagli Irascibili, dagli Action Painters,, movimento artistico nato intorno al 1950 con nomi illustri quali: Motherwell, Newmann, Pollock. Esprimere il loro dissenso, o meglio, il discostamento dalla pittura più tradizionale, lasciando all'istinto il tratto artistico.

Mostrare i propri quadri significa mettersi anche a nudo, è pronto?
Forse sono al punto della vita dove i costrutti caratteriali e comportamentali non hanno più ragion di essere, lasciando se stessi liberi di fare ed essere quello che si è.
Questa è la ragione della emozione del dipingere astratto ed istintivo: mostrarsi per quello che si è.

In Italia l’arte viene valorizzata? L’artista viene tutelato?
Trovo che in Italia gli spazi per l'arte siano pochi. Oggi occorrerebbe dare più margine anche in termini massmediatici, dando opportunità di visibilità più ampie. In questo vi è anche il concetto di tutela.

Quali sono i suoi progetti futuri?
Direi nessuno. La mia attività artistica nasce da una esigenza interiore e ad essa sono legato. Andrò dove mi porta il cuore, per dirla con Susanna Tamaro.

Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima (George Bernard Shaw)

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carlomassiarte@gmail.com
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