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domenica, 20 dicembre 2015 23:30 |
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Cristina Roselli
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Alfredo Giuseppe Castelli (Milano, 1947) è forse uno degli esponenti di maggior spicco del mondo fumettistico italiano.
La carriera di questo grande autore inizia nel 1965 quando, sebbene solamente diciottenne, realizza la sua prima opera a fumetti, Scheletrino, pubblicata come appendice del celeberrimo Diabolik (del quale in seguito disegnerà alcune strorie).
Pochi anni dopo fonda una rivista fanzine (praticamente sconosciuta in Italia) dal titolo Comics Club 24 ed in seguito presta la propria collaborazione a pubblicazioni di rilievo quali Tiramolla, Cucciolo e Topolino passando successivamente, da grande e poliedrico artista, anche al settore televisivo firmando episodi di alcune serie televisive per la Rai tra cui Cappuccetto a Pois.
Negli anni successivi, Castelli crea due delle riviste a fumetti più rilevanti nel panorama nazionale (Tilt e Horror) e principia un'esaustiva e lunga collaborazione con il Corriere dei Piccoli durante la quale firma numerose storie e strisce a fumetti; basti ricordare a titolo esemplificativo Gli Aristocratici (un gruppo di “ladri gentiluomini”), L'Ombra (forse uno dei primi supereroi presentati nel mondo del fumetto italiano) e L'Omino Bufo ( striscia di tipo squisitamente satirico nella quale il protagonista, dalle fattezze appena accennate e dotato di uno stranissimo modo di parlare, prende bonariamente in giro una molteplicità di personaggi e situazioni) che rimane forse il più conosciuto.
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In seguito l'autore, pubblicando nel frattempo anche su riviste straniere quali il tedesco Zack e i francesi Pif e Scoop, collabora anche con la Sergio Bonelli Editore disegnando storie per il celebre Zagor nonché per Mister No e Ken Parker.
L'opera più famosa di Alfredo Castelli rimane comunque Martin Mystére, pubblicato sempre con la Sergio Bonelli Editore a partire dal 1982, reso famoso anche dall'inconfondibile tratto grafico di Giancarlo Alessandrini.
Martin Mystere s'incentra intorno alle avventure dell'omonimo protagonista il quale indaga, in modo scientifico e sistematico, su circostanze misteriose e fantascientifiche rendendo questo personaggio molto vicino al “collega” indagatore dell'occulto Dylan Dog (di Tiziano Sclavi) che farà la propria dirompente comparsa pochi anni dopo.
Altro importante contributo di Castelli al mondo del fumetto avviene nel 1983 quando, collaborando con Guido Silvestri (più conosciuto come Silver e creatore di Lupo Alberto), fonda la celebre rivista Eureka.
Ultima fatica di questo grande autore, critico letterario nonchè esperto di storia del fumetto riguarda la pubblicazione nel 2000 di un'opera a carattere comico intitolata Pedrito El Drito.
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