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Alessandra D'Annibale
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Nella suggestiva cornice del Courtyard by Marriott Roma Central Park si è svolta domenica 16 marzo l’VIII edizione dell’evento dedicato ai vitigni autoctoni di Marche e Campania. Due regioni ricche di storia e tradizioni enologiche hanno riunito produttori ed esperti di vitigni autoctoni per regalare approfondimenti su vini poco noti ma tipici di queste due regioni e promuovere la storia, l’ampelografia e le varietà territoriali della dorsale Appenninica centrale.
Tra i vitigni più antichi delle Marche non poteva mancare il Ribona, una piccola ma preziosa denominazione marchigiana. Molte le aziende che si sono contraddistinte per eccellenza e lavorazione del vino, tra queste l’azienda vitivinicola Casaleta, vignaioli indipendenti, fedeli a territorio e tradizioni, da oltre tre generazioni coltivano principalmente Verdicchio dei Castelli di Jesi e alcuni vitigni a bacca rossa come il Montepulciano, Lacrima di Morro e Sangiovese.
Altra azienda interessante è Cantina Sant’Isidoro anche loro producono Ribona, Sangiovese, Montepulciano e Lacrima di Morro. Vini potenti ma equilibrati che non stancano mai.
Protagonista assoluto della Campania: Asprinio d’Anversa, un vitigno unico e di grande fascino che ci ha condotti in un viaggio nella spettacolare viticoltura eroica di questa splendida regione. Tra le aziende che meritano un plauso particolare c’è Historia Antiqua: un’azienda quasi tutta al femminile, che ha sviluppato un progetto intorno al vino, perché il vino non è fatto di sola uva; 45 ettari, impiantati a uve di Greco di Tufo, Fiano di Avellino, Coda di Volpe, Falanghina e Aglianico nella versione Taurasi Docg e Aglianico Doc da cui hanno prodotto, nel corso di più di 60 anni di attività, pregiatissimi vini e raffinatissime grappe.
Infine, Villa Matilde Avallone, altra interessante azienda che nasce alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina. Il legame con la cultura e le tradizioni del territorio sono quindi il principio della storia e il fondamento della filosofia di quest’azienda, i cui vini sono il frutto di un’incessante attività di studio e ricerca per l’individuazione dei vitigni che diedero vita ai vini più antichi di questa terra: l’Aglianico e il Piedirosso.
Interessante la Masterclass dedicata all’abbinamento vino-pizza presentata dalla giornalista, sommelier e appassionata di cucina e di vino: Antonella Amodio
Dalla tradizionale Margherita alla creativa Quattro Stagioni, ogni pizza è stata accompagnata da un vino accuratamente selezionato per esaltare sapori e sfumature. Tra i protagonisti, tutti i più grandi pizzaioli amati dal pubblico e le migliori pizzerie da provare almeno una volta nella vita, come la Gatta Mangiona a Roma di Giancarlo Casa, punto di riferimento istituzionale della tradizione dell’impasto romano.
La masterclass, così come il libro, ha raccontato l’armonia perfetta tra Pizza e Vino. Un binomio felice, una selezione accurata di pizze rosse e bianche in abbinamento a Ribona e Asprinio, per avere una panoramica completa delle possibilità, tanto da convincere anche i più reazionari amanti della birra. La pizza si abbina al nettare di Bacco esattamente come qualsiasi altro cibo. La sfida è, come sempre, trovare il bilanciamento perfetto tra contrasto e analogia per una miscela completa di sensazioni all’olfatto e al palato e in tutta onestà questo delizioso pairing tra Ribona, Asprinio e pizza ha raggiunto l’obiettivo!
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