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Rosario Pesce
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Il primo turno delle elezioni amministrative ha prodotto uno scossone, che potrebbe essere confermato dall'esito del ballottaggio.
Infatti, l'arretramento del PD è stato più che evidente, in particolare nelle grandi realtà metropolitane, dove il voto di opinione si è orientato, ineluttabilmente, contro il Governo in carica.
Infatti, visto il numero di persone, che sono andate al voto e data l'importanza delle città, che sono state coinvolte, il test di domenica scorsa non è stato meramente di rango amministrativo, ma ha una valenza che coinvolge gli equilibri politici generali, tanto più nelle immediate prossimità di una verifica di fondamentale importanza, quale sarà il referendum costituzionale del prossimo mese di ottobre.
Renzi, ora, si trova di fronte ad un bivio: o andare avanti, fingendo che non sia successo niente, o prendere atto che la situazione è mutata e che non si può governare un Paese, complesso come il nostro, in assenza di una classe dirigente che possa, almeno, amministrare le grandi città, come Milano o Roma o Napoli o Torino.
Appare ovvio che, procedendo per tal via, lo stesso Presidente del Consiglio debba, inevitabilmente, fare un'analisi molto attenta di quanto, finora, fatto: molti momenti legislativi, compulsati dalla sua maggioranza, hanno incontrato il dissenso di quella fetta di pubblica opinione, che si riconosce in un'area progressista diversa da quella renziana.
Quindi, è suonato il campanello di allarme per il Premier, il primo davvero qualificante da quando è a Palazzo Chigi.
Non si può, infatti, notare che il crollo di consensi del PD sia coinciso, questa volta, con una netta sterzata del Paese verso i candidati espressione dei Movimenti anti-sistema, da Grillo alla Lega, a dimostrazione dell’esistenza di un ampio disagio sociale che esiste verso chi, negli ultimi due anni e mezzo, ha avuto la responsabilità di guidare la nazione, assumendo delle scelte coraggiose, che – a quanto pare – non hanno, invero, raccolto il consenso che lo stesso Presidente del Consiglio sperava di alimentare.
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