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Infatti, in simili contingenze, si attiva sempre il classico balletto delle responsabilità: il docente o il RLS ha segnalato al RSPP? Questi, a sua volta, ha segnalato al Preside? Il Preside ha segnalato al Comune o alla Provincia? Quante volte lo ha fatto? Lo ha fatto in modo formale? Il Comune, a sua volta, ha risposto formalmente alla comunicazione del DS? Perché il DS non ha proceduto, di fronte ai silenzi dell’Ente Locale, a segnalare il tutto ai Vigili dei Fuoco ed alla Procura della Repubblica, allo scopo di evitare di essere incriminato, una volta poi prodottosi il misfatto?
Come si vede, le domande, che si porrebbe il giudice chiamato ad indagare e quello che deve poi giudicare, non sono per nulla poche e, soprattutto, sono tutte assai importanti, visto che il profilo di responsabilità di un anello della catena non esclude, in linea teorica, quello degli altri attori della partita e tutti insieme rischiano, comunque, di vedere compromessa la carriera.
Cui prodest?
Dal momento che il Dirigente Scolastico deve essere, nelle vesti di datore di lavoro, il vertice del sistema della sicurezza nel suo Istituto, perché non gli si attribuisce, finalmente, la necessaria autonomia finanziaria, per cui, anziché limitarsi a segnalare, quando forse è finanche fin troppo tardi, egli così potrà programmare, ad inizio di ogni anno scolastico, gli interventi opportuni sugli edifici di sua competenza ed esserne responsabile, in termini compiuti, di culpa in eligendo?
Se dovesse succedere qualcosa di grave, almeno egli ne sarà responsabile, perché ha individuato la priorità sbagliata, in termini di messa in sicurezza della sua Scuola, all’inizio del suo mandato o dell’anno di riferimento, ma non ne risponderà per colpe che, sia pure con diversi gradi e sfumature, sono addebitabili invece a così tanti soggetti, che - a volte - si fa fatica a comprendere quale sia quella, obiettivamente, più grave.
Qualcosa, indubbiamente, dovrà cambiare nell’odierna legislazione, perché altrimenti, nei prossimi anni, i dirigenti scolastici saranno sempre più degli agnelli sacrificali, destinati a pagare per colpe, di cui solo in parte ne possono rispondere, per responsabilità soggettive, e di cui, invece, ne rispondono per lo più oggettivamente, in quanto vertici apicali delle rispettive amministrazioni pubbliche.
Il legislatore avrà l’intelligenza per comprendere un simile stato di cose o continuerà a fingere di guardare altrove, visto che, molto spesso, il dirigente scolastico diventa lo scudo per l’Ente Locale, che talora, essendo insolvente, non ha né la voglia, né la disponibilità finanziaria per programmare ed implementare seri interventi per mettere in sicurezza edifici, sovente, vecchi ed obsoleti?
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