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Il Monumento a Dante di Trento fu eretto come simbolo della lingua italiana e dell'italianità quando il Trentino faceva ancora parte dell'Impero austro-ungarico
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Finanche, la Chiesa, che in passato era un’istituzione, che metteva d’accordo tutti (o quasi), è divenuta un fattore divisivo, non sempre per sue colpe, per cui alcuni sedicenti leaders si divertono a sparare contro le gerarchie ecclesiastiche, ben coscienti che la profanazione di un istituto siffatto non può che portare loro consenso facile, come è successo - di recente - nella vicenda relativa all’immigrazione con le posizioni sgradevoli assunte da Salvini contro chi è in prima linea nell’affrontare quel tipo di emergenza.
Cosa fare, allora, per restituire senso di gruppo ad una comunità di sessanta milioni di cittadini, che non avvertono l’appartenenza ad un comune gruppo culturale?
Molto probabilmente, gli scandali degli anni scorsi hanno corroso, alla radice, il sentimento di italianità dei nostri concittadini, per cui ciascuno di noi ha iniziato a credere, in modo fallace, di poter imbrogliare o, comunque, gabbare il prossimo, ipotizzando così di realizzare lauti profitti e di passarla, sostanzialmente, liscia.
Purtroppo, un simile costume, che ha prevalso in moltissimi Italiani, non ha potuto non danneggiare il tessuto di una nazione, che nasce da secoli di lotta fra guelfi e ghibellini, fra opposti campanili ed, in particolare, di contrapposizione sovente meramente faziosa, priva di alcun fondamento etico e culturale.
Per tal via, quindi, gli Italiani si sono sciolti come neve al sole molto prima che avvenisse la medesima cosa per l’Italia, che, nata molto tardi rispetto agli altri Stati d’Europa, oggi si trova a pagare più di altri il ritardo nel suo processo di unificazione e, quindi, tutte le conseguenze che esso, ineluttabilmente, comporta.
Non possiamo, quindi, che auspicare un repentino cambio di mentalità, a meno che, nello spazio di una generazione, non si voglia vedere il Paese ridotto allo stremo da un punto di vista dell’etica pubblica, ancor di più di quanto non lo sia, già, da un punto di vista politico ed economico.
Riusciremo a vincere la scommessa?
Solo, i nostri figli potranno fornirci la risposta adeguata, sperando che le nuove generazioni siano migliori delle ultime, che le hanno precedute.
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