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Un’incertezza che non fa bene

domenica, 27 maggio 2018 06:09

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Rosario Pesce
Certo, non può che far male al nostro Paese il clima di precarietà che si vive a livello istituzionale.
Sono, ormai, tre mesi che manca un Governo nel pieno dei suoi poteri e questo non è, ovviamente, una buona notizia per una nazione che deve giocare molte partite a livello internazionale.
D’altronde, i cittadini capiscono poco o nulla della crisi odierna, che si gioca tutta all’interno dei Palazzi di potere.
È necessario che, comunque, nel giro di pochi giorni si giunga ad un esito della crisi, per evitare conseguenze ben peggiori, in primis, a livello finanziario.
L’innalzamento dello spread è un dato che non può non preoccupare, visto che determinerà costi notevoli per gli Italiani in termini di crescita dei tassi di interesse.
Peraltro, il fattore che più preoccupa è l’assenza di fiducia, da parte degli investitori internazionali, nei riguardi del Paese, perché è ovvio che, se non si risolve l’impasse politico, molti imprenditori e finanzieri lasceranno l’Italia per portare i loro soldi altrove, dove sussistono garanzie ben maggiori.
Cosa, quindi, dobbiamo auspicarci?
Evidentemente, è auspicabile che i Grillini e la Lega siano in grado di far partire, almeno, il Governo: poi, ogni forza farà il proprio mestiere di componente della maggioranza o della minoranza, ma l’Esecutivo non può non prendere le mosse.
Tale auspicio deve riguardare tutti, soprattutto coloro che non hanno votato per nessuno dei due partiti, che concorreranno a formare il prossimo Governo: il gioco della democrazia prevede necessariamente l’alternanza e, quindi, chi oggi siede fra i banchi dell’opposizione, certo, avrà argomenti e tesi per controbattere l’operato del Governo.
Inoltre, è evidente un aspetto: se non dovesse formarsi a breve il nuovo Esecutivo, la crisi farebbe un salto di qualità importante, diventando da crisi solo politica, qual è oggi, momento - invece - di autentico disagio istituzionale, perché si darebbe ragione a chi predica, da tempo, che le nostre istituzioni ed, in particolare, la nostra Carta sono desuete e vanno riformate in modo profondo ed irreversibile.
È opportuno, dunque, dare una svolta al pantano attuale, sapendo bene che, invero, non mancherà occasione di riscatto elettorale per chi è stato, sonoramente, sconfitto da leghisti e grillini.
Quanto tempo è necessario, perché ciò avvenga?
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