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Virginia Raggi conferma: questa Olimpiade non s'ha da fare!

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giovedì, 22 settembre 2016 22:52

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Mafalda Bruno
In questi giorni la prima cittadina di Roma ha sicuramente confermato la sua coerenza nel dire NO alle Olimpiadi, dimostrando che il suo rifiuto non è stata solo una mossa da campagna elettorale, ma una ferma convinzione del fatto che a Roma non servono queste mega kermesse, messa male com'è la capitale tra buche, rifiuti e trasporti, tutti settori cruciali e miseramente malandati.
Anche Di Maio ha tenuto a precisare che "l'Olimpiade non è una priorità". Certo, a questo mondo ce ne sono di cose di cui si può fare a meno, hai voglia ad elencarle tutte, e in fin dei conti, che Roma abbia bisogno di ben altre cose, chi è quello sprovveduto che si sente di negarlo? Basta farei un giro sui mezzi pubblici e si troveranno tutte le conferme del caso.
Tuttavia, tuttavia, questo rifiuto sembra avere tutti i connotati anche di un'occasione mancata. Per chi? Salve fatte ora le reazioni che seguiranno in sedi istituzionali, sportive, con il CONI in testa, va anche detto che, con o senza Olimpiade Roma, comunque sia, resterà lì, a fare la città eterna, come fa già da secoli infiniti secoli.
Per il Movimento 5S il discorso è diverso. Se, come dichiarano, sono pronti a governare il Paese, quale migliore occasione per dimostrare che anche le Olimpiadi si possono svolgere, sotto la loro egida, con trasparenza ed onestà? Perché non fare un referendum online (visto il loro amore per il parere della rete, quindi a costo zero) tra i romani chiedendo un parere sul si o sul no alle Olimpiadi? Sarebbe stata una conferma con i controfiocchi per la sindaca che avrebbe potuto dire: vedete? I romani mi confermano la scelta come Sindaco.
Poteva essere l'occasione per dimostrare che, con loro a governare, la musica è cambiata, che d'ora in avanti basta appalti truccati e basta ruberìe; e che Mafia capitale sarà solo una brutta storia da dimenticare. Punto, accapo e lettera maiuscola.<
Mettere invece la testa sotto la sabbia, incaponirsi su un rifiuto categorico di prendere almeno in considerazione un SI alle Olimpiadi, rivela, sembra, una incapacità a prendere di petto le situazioni, perché troppo difficili da gestire. E' stata una scelta rinunciataria, per evitare confronti discussioni, e forse, decisioni da prendere. E, altro aspetto non indifferente, con il loro rifiuto è come se avessero tacitamente ammesso che non ce la possono fare a combattere i latrocini. Meglio defilarsi.
La diretta streaming, invocata dagli olimpici del CONI, è stata rifiutata dallo staff capitolino della sindaca, perché "è un incontro privato" (quello tra la Sindaca e Malagò, Presidente CONI) . Ma come? Lo streaming è utile a seconda? Anche qui, non è una occasione persa per i cittadini il non poter seguire in diretta le ragioni della Raggi?
Chiaramente a questo punto sarà difficile un cambio di rotta sulle Olimpiadi se l'amministrazione della città che si vuole candidare pone un veto inderogabile. L'ultima spiaggia, tempi permettendo, sarà il referendum proposto dal radicale Magi affinché i cittadini dicano la loro sul si o sul no alle Olimpiadi.
E questa sarebbe la democrazia diretta. Dovrebbe essere musica per il M5S.
Dovrebbe.
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