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Il fungo nucleare dell'esplosione atomica sopra Nagasaki
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L’uso civile dell’energia nucleare, pure, si è scoperto molto pericoloso, dopo i vari incidenti che sono occorsi - in Russia, in Francia ed in Giappone - alle centrali atomiche che producevano energia elettrica per il consumo non militare.
Oggi, il mondo intero va alla ricerca di fonti di energie alternative, ben sapendo che quelle tradizionali, a partire dal petrolio, sono destinate all’estinzione, per cui, nei prossimi anni, il costo lieviterà a tal punto da non rendere più commercialmente conveniente la loro lavorazione.
Frattanto, una riflessione va, pure, fatta sull’uso militare del nucleare: se è vero che il mondo occidentale non ha più sperimentato le devastazioni derivanti dall’uso di ordigni, come fu quello sganciato dall’Enola Gay, è altrettanto certo che, nei vari conflitti locali, sono state usate armi non meno violente delle nucleari, a partire dai gas tossici, che spesso sono stati adoperati nelle aree asiatiche o africane per risolvere contenziosi fra popoli o, più semplicemente, fra etnie e piccole comunità.
È la dimostrazione plastica che l’uomo non ha mai abbandonato l’idea che, con le armi di distruzione di massa, si possano risolvere atavici conflitti, tesi a dirimere ansie di potere, che sono connaturate strettamente con il dna umano.
Il dottor Stranamore, quindi, è sempre in piena attività?
Molto probabilmente, corriamo sempre lungo un equilibrio sottilissimo, che ci consente di crescere e di sviluppare le nostre potenzialità, anche se l’orrore della morte e delle devastazioni rappresentano l’altra faccia della moneta.
Non c’è progresso, purtroppo, senza morte e diseguaglianze?
Invero, tanto desidereremmo un mondo migliore, ma a volte non sembra, forse, che se ne stia costruendo, scientemente, uno ben peggiore?
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