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Chiara Novelli: ricordi di famiglia

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venerdì, 12 giugno 2015 10:25

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Lisa Di Giovanni
Nata a Roma nel 1974. Scenografa, costumista e disegnatrice, diplomata col massimo dei voti e la lode presso l’Accademia di Belle Arti della sua città; ha esordito come scrittrice nel 2004, pubblicando il libro di racconti Storie del Quadraro.
Nel 2013 ha presentato anche il romanzo La strada dai fiori azzurri .
Terre Sommerse Group Editore che, parallelamente a Il cortile di Dora, è ambientato nello scenario della Roma degli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, e basato su memorie storiche e familiari.
Insieme al Prof. Sergio Sala, ha già collaborato alla stesura del romanzo Il ponte del somaro nel 2005.
Chiara Novelli lavora per una società di telecomunicazioni e nel suo tempo libero ama scrivere, sperimentare.
Nel leggere i suoi libri si ha la sensazione di essere a casa propria immersi in ricordi di famiglia.
ftNews ha intervistato la scrittrice per voi!

Quando ha iniziato a scrivere?
Ho sempre avuto un ottimo rapporto con la grammatica e la sintassi! A scuola adoravo le composizioni a "testo libero": i miei primi tentativi di scrittura, quindi, risalgono agli anni delle elementari.
Non ho avuto troppe difficoltà “tecniche” quindi, nel realizzare le mie opere letterarie; tanto più, che si basano su fatti veri dei quali ho sentito parlare da sempre: per cui, era quasi naturale che ne scrivessi, prima o poi!
Lavoro, vita privata e passione per la scrittura, come si destreggia?
Alla scrittura mi dedicherei molto di più di quanto già faccio, se potessi; ma dovrebbe diventare quella, la mia vera professione!
Attualmente diciamo che, scrivo nei cosiddetti ritagli di tempo; ma cerco di cogliere ogni occasione possibile (presentazioni collettive insieme ad altri autori, social network, ed eventi culturali in genere) per partecipare e per mettermi continuamente in gioco...

Qual è il suo autore vivente preferito? Uno, anzi una tra i miei preferiti: senza dubbio Dacia Maraini, della quale ho letto gran parte della produzione.
Da lei, ho capito la seguente cosa: un libro, per essere valido davvero, deve far venir voglia di continuare a leggerlo! Altrimenti, se ci si ferma dopo qualche pagina, significa che c’è qualcosa che non va…

La strada dai fiori azzurri come è nato questo libro e cosa significa per lei?
Significa, innanzitutto, le mie radici! Per il semplice motivo, che le vicende che lo compongono riguardano la mia famiglia materna: voce narrante del romanzo, infatti, è mia madre da bambina.
A grandi linee, la trama è la seguente: lo sfollamento da Velletri bombardata, l’arrivo fortunoso a Roma nel 1944 (esattamente al Quadraro) e la quasi immediata cattura di mio nonno nel rastrellamento del 17 aprile; di conseguenza, le vicissitudini patite dalla famiglia in sua assenza.
Il tutto, raccontato da una bambina che sarà costretta a crescere molto in fretta!
Non è una cronaca oppure un saggio storico, però: direi anzi che, proprio perché è una bambina a parlare, è una vicenda fatta soprattutto di stati d’animo.
Ho dovuto quindi calarmi nell’ottica di circostanze accadute trent’anni prima della mia nascita, in un contesto diversissimo da quello a cui io appartengo, ma non è stato poi così tanto difficile: mia mamma Anna ha saputo fornirmi splendidamente tutti quanti i dettagli che mi sono occorsi…
Storie del Quadraro un libro di racconti e non solo?
Infatti: la memoria familiare continua anche qui. Mia madre ed i suoi hanno abitato al Quadraro fino al 1964; per cui, anche questa serie di racconti è stata composta grazie alle sue narrazioni.
Qui però usciamo dal contesto strettamente privato: ogni storia riguarda un personaggio ed una situazione a sé stante, e ci spostiamo così un po’ per tutto quanto il Quadraro (da quello cosiddetto nuovo dell’Ina Casa, a quello denominato vecchio e che confina col quartiere di Torpignattara).
Anche in questo caso, comunque, ci basiamo sulla realtà vera e vissuta degli anni ’50…con la mia immaginazione a fare da collante!

La collaborazione con il prof. Sergio Sala, alla stesura del romanzo Il ponte del somaro nel 2005 cosa le ha lasciato?

Il prof. Sala possiede uno straordinario entusiasmo per la vita: non a caso, ha fatto nascere tanti bambini! E questo suo entusiasmo è stato decisamente contagioso per me.
Stiamo per pubblicare, di nuovo “a quattro mani”, un'altra piccola ma graziosa opera letteraria… posso dirne di più qui, oppure in altra sede?

Ha nuovi romanzi nel cassetto? Progetti, idee?
Innanzitutto, quello col Prof. Sala di cui ho accennato sopra. Poi il seguito ideale di La strada dai fiori azzurri, già finito ed inviato a svariate Case Editrici sperando di avere un riscontro positivo.
La mia prossima idea sarebbe quella di scrivere una serie di racconti, o romanzo breve, partendo da un tram!
L’altro mio nonno era tranviere, e mi piacerebbe scrivere qualcosa dedicato anche a lui.

Erano i tempi migliori, erano i tempi peggiori, erano giorni di saggezza, erano giorni di follia, era l’epoca della fede, era l’epoca del dubbio, era la stagione della Luce, era la stagione del Buio, era la primavera della speranza, era l'inverno della disperazione, avevamo tutto davanti a noi e davanti a noi non avevamo nulla, marciavamo diretti verso il Paradiso e andavamo nella direzione opposta.
Charles Dickens


www.facebook.com/pages/Chiara-Novelli-Scrittrice/443088025856406
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