|
|
Lisa Di Giovanni
|
|
Lo scrittore e giornalista Maurizio Ponticello consegna ai lettori un romanzo storico affascinante ed oscuro: “La vera storia di Martia Basile”. Pubblicata da Mondadori, l’opera racconta la breve vita di una giovane donna realmente esistita, che ha segnato profondamente la società napoletana a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Mentre si narrano le traversie di Martia, donna bellissima e coraggiosa ma anche molto sfortunata, si dipinge l’affresco di una Napoli decadente e violenta, tra intrighi e omicidi, tra pestilenze e processi per stregoneria.
«Il ricordo dei maltrattamenti e degli stupri, la memoria del corpo violato, degli orrori e degli abusi patiti lottavano perché lei osasse infrangere i precetti in cui era stata ingabbiata, quelle norme convenzionali che obbligavano tutte le figlie di Eva peccatrice - una sorta di maschi amputati e mal riusciti, errori velenosi di natura contro i quali nessun farmaco può - a soggiacere […]».
Il cantastorie napoletano Giovanni della Carretòla, vissuto a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, aveva narrato la dolorosa storia di Martia Basile in una villanella che era stata poi censurata nel corso dei secoli. Maurizio Ponticello ha deciso quindi di ripercorrere i passi della donna, di documentarsi sulla sua figura e sull’ambiente che ha fatto da sfondo ai suoi affanni, e di raccontare la sua triste vicenda nel romanzo storico La vera storia di Martia Basile. Un’opera coraggiosa e brutale, che lascia sconvolti per la forza di una donna estremamente consapevole del proprio potere e delle armi a sua disposizione. Martia è stata data in moglie al viscido don Muzio Guarnieri quando aveva solo dodici anni; nonostante una vita matrimoniale segnata da maltrattamenti e umiliazioni, la ragazza ha trovato il coraggio di non rassegnarsi a un’esistenza infelice e a cercare da sola la propria via verso il riscatto e l’autodeterminazione. L’autore narra una storia crudele intrisa di sangue, ambientata in un’epoca difficile e in un luogo pericoloso e ostile soprattutto per una donna. Martia Basile ha però fatto la differenza: dopo anni di abusi, ha deciso di ribellarsi al suo aguzzino e di stabilire le sue regole. In una Napoli dominata dalla violenza e dalle lotte interne si compie un atroce delitto; ma non è quello commesso da Martia, stanca dei soprusi del vile consorte, ma quello della bieca società nei confronti di una donna che ha avuto il coraggio di esplorare la propria femminilità, e che ha osato desiderare di più di quel poco che le era stato concesso. Martia viene incolpata di aver ucciso il marito, e nelle spaventose carceri della Vicaria subirà un processo esemplare in cui sarà coinvolto pure il Santo Officio, che le imputerà di aver stretto un patto con il Diavolo in persona. L’epilogo di questa vicenda, amaramente raccontato da Ponticello, riesce a smuovere le coscienze e a turbare profondamente, e la figura di Martia Basile, una volta conosciuta nella sua unicità, non si riuscirà più a dimenticare.
|
|