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Rosario Pesce
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È evidente che, con l’arrivo dell’autunno, molte cose cambieranno negli equilibri politici nazionali.
Le elezioni regionali di settembre saranno un utile banco di prova per verificare la forza effettiva dei partiti ed, in particolare, delle leadership locali.
Ma, subito poi verrà il momento della verifica di Governo, tanto più urgente visto che in molte regioni, che andranno al voto, il PD ed i 5 Stelle correranno da soli, non riproducendo quindi a livello locale la medesima maggioranza che è presente in Parlamento.
Importante sarà il travaglio, anche, all’interno del Centro-Destra, visto che Berlusconi è - ormai - altra cosa da Salvini e Meloni su moltissimi punti programmatici, per cui ipotizzare che Forza Italia possa essere un puntello per il Governo è cosa non peregrina.
Si va, quindi, verso un ampliamento della compagine di Governo?
Certo è che un rimpasto ci sarà, visto che molti ministri, che si sono sovraesposti nel corso delle ultime settimane, si stanno ineluttabilmente logorando, a fronte di un consenso che, invece, è sempre molto alto per il Premier, che rimane il politico comunque più amato dagli Italiani, a dimostrazione del fatto che potrà cambiare la formazione di Governo, ma non il suo principale vertice.
Ed, allora, non possiamo che attenderci un autunno caldo, soprattutto se l’emergenza economica ed il bisogno di molte famiglie dovessero evidenziarsi in modo netto.
Peraltro, non sfugge a nessuno che l’altra emergenza, quella sanitaria, non è affatto finita, visto che il coefficiente di contagio sta di nuovo crescendo in molte regioni, come era prevedibile, per cui non si può tralasciare l’ipotesi funesta della necessità di una nuova quarantena, se i numeri dovessero essere drammatici nelle prossime settimane, anche per effetto di un clima di sostanziale liberazione, che spinge le persone a non rispettare le prescrizioni residuali in materia di prevenzione dal contagio.
Ed, allora, fra mille dubbi e quesiti, non si può che guardare al prossimo futuro, ben sapendo che gli eventi autunnali contribuiranno a cambiare ancora la storia del Paese, come già hanno fatto quelli tragici della scorsa primavera.
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