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Luci di artista

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domenica, 18 novembre 2018 07:48

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Duomo di Salerno
Rosario Pesce
Le luci di artista di Salerno sono divenute un cult, ormai, nella programmazione degli eventi natalizi, a tal punto che la loro fruizione è possibile sin dal mese di novembre fino a quello di febbraio, quindi per un periodo ben più lungo delle sole feste di fine anno.
Merito va riconosciuto all’amministrazione cittadina ed a quella regionale, che hanno creduto, sin dal primo momento, in un simile evento, che veicola nella città campana migliaia di turisti da tutte le parti d’Italia, promuovendo dunque un turismo che Salerno non avrebbe mai avuto, visto che non serba i medesimi tesori d’arte di Firenze o Roma o Napoli o Venezia.
Per tal via, la seconda città della regione Campania è divenuta meta di un turismo che arreca benefici all’economia locale in modo significativo: basti pensare che, nei week-end interessati, è necessario un piano del traffico ad hoc per evitare che l’eccesso di persone e di veicoli presenti possa arrecare problematiche per la mobilità interna degli stessi Salernitani.
Peraltro, non si può negare che la città ha visto, nel corso degli ultimi trent’anni, quindi sin dalle ultime Amministrazioni della cosiddetta Prima Repubblica, una trasformazione urbanistica assai imponente, che l’ha resa molto più vivibile di quanto non fosse in passato e l’ha fatta divenire punto di riferimento in tutto il Sud, visto che pochissimi altri centri hanno avuto la medesima crescita negli stessi anni.
Non si può che auspicare che si continui sulla strada segnata dai sindaci Giordano e De Luca in primis, visto che il ritorno economico di una simile trasformazione urbanistica produrrà effetti positivi per decenni ancora.
In tal senso, anche le altre città del Sud dovrebbero emulare un simile esempio virtuoso, perché, viste le problematiche dei settori primario e secondario, è evidente che solo il terziario indotto dal turismo può essere una concreta possibilità di crescita per interi territori, che devono riconvertirsi e divenire di nuovo appetibili per gli investitori nazionali ed internazionali.
D’altronde, in altre realtà, come quella napoletana, il turismo già c’è: va potenziato ulteriormente e vanno creati tutti quei servizi che sono essenziali per chiunque venga nella capitale del Sud per godersi il sole partenopeo o le bellezze museali e storiche, che sono eredità di un passato tanto nobile, quanto complesso.
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