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Rosario Pesce
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Dopo due giornate, il campionato di calcio si sta dimostrando avvincente.
È evidente che, dopo solo 180 minuti, non è possibile stilare ipotesi di graduatorie, perché potrebbero essere messe in crisi, già, alla successiva giornata.
Ma, appare evidente che gli equilibri poco o nulla sono mutati rispetto al precedente anno: Juve e Napoli sono davanti a tutte, sia per la forza dei singoli, che per le indubbie capacità tattiche già palesate negli anni precedenti.
Alle loro spalle (ed a quelle della Roma), la situazione è molto magmatica, visto che le due milanesi sono ancora in fase di rodaggio ed hanno fatto vedere poco del loro possibile valore.
E, poi, ancora ci sono le squadre di seconda fascia, quelle che, cioè, possono inserirsi per un piazzamento in Europa, fra le quali Fiorentina, Sampdoria, Sassuolo, Torino, Atalanta, Genoa, che con qualche risultato sorprendente nelle singole partite possono mettere in crisi i team più forti.
Ed, infine, in terza fascia ci sono tutte quelle squadre che devono giocare per non perdere la categoria: squadre, molto spesso, di provincia in grado di essere troppo grandi per la serie B e troppo piccole per la serie A.
Da tempo, qualcuno propone la riforma del format del campionato, con una riduzione drastica delle squadre iscritte, visto che, non poche volte, sono effettivamente competitive solo 16/17 squadre, mentre le altre sono condannate ad un rapido passaggio nella massima serie, per poi ricadere nelle serie inferiori.
D’altronde, negli anni ’80, il campionato di massima serie prevedeva solo 16 team ai nastri di partenza ed era, ovviamente, molto più credibile, perché i valori delle squadre erano più comparabili fra di loro, mentre oggi, con venti club, per davvero si forma - dopo pochi mesi di partite - una serie A1 ed una A2, cosa che non contribuisce a consolidare il nostro calcio in Europa.
Forse, torneremo ai tempi di Maradona e Platini?
Forse, torneremo ad essere un modello per l’Europa, almeno nel calcio?
Certo è che una buona riforma è necessaria nello sport, come in altri ambiti.
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