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Rosario Pesce
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Inizia, oggi, il campionato di calcio, che in Italia è pur sempre la manifestazione sportiva, che ha il maggior numero di spettatori, visto che il gioco più antico degli Italiani, nonostante tutto, riesce a muovere ansie e passioni importanti.
L’inizio del nuovo torneo viene dopo un’estate, che ha visto il calcio italiano assente ai Mondiali in Russia, nonostante il giro economico intorno ad una simile attività stia crescendo in modo notevole.
Invero, è l’effetto della costruzione degli stadi di proprietà delle società: non è un caso se la Juve, il sodalizio più noto al mondo, sia stata in grado di portare in Italia Cristiano Ronaldo, anche grazie agli utili che il nuovo stadio di Torino è in grado di determinare in favore dei colori bianconeri.
È evidente che, quando tutte le principali società italiane potranno gestire un proprio stadio, il ciclo economico virtuoso non potrà che determinare vantaggi notevoli non solo per le aziende calcistiche, ma per il PIL dell’intera nazione.
Roma, Napoli, le milanesi, hanno previsto di adeguarsi allo standard nuovo nei prossimi anni, per cui ciascuna di tali società potrà giocare in un impianto aperto sette giorni su sette, in grado di produrre proventi per effetto della presenza di musei, attività ristorative e ludiche negli spazi sottostanti ed attigui al campo verde, come appunto già accade allo Juventus Stadium.
È chiaro che una simile prospettiva, che potrà divenire concreta nel corso dei prossimi dieci anni, non potrà che portare campioni in Italia e rianimare un intero movimento sportivo, che - dopo Calciopoli - ha sofferto per un’evidente povertà economica e tecnica.
Noi, da sportivi e da tifosi, non possiamo che essere felici, in particolare se i proventi, che deriveranno, saranno adoperati per alimentare la crescita dei vivai, per consentire l’affermazione di nuovi campioni nostrani e, soprattutto, per diffondere la pratica sportiva in modo ancora più diffuso ed ampio nelle scuole, negli oratori ed in tutti i luoghi pubblici di aggregazione degli adolescenti.
Forse, il calcio sarà il volano per la ripresa economica del Paese?
Forse, i campioni del mondo, nei prossimi anni, potremo essere finanche noi Italiani, visto che il digiuno di vittorie sta andando avanti da troppo tempo?
Frattanto, mentre i nostri quesiti trovano risposta, non possiamo che attendere con ansia il fischio di inizio delle partite della prima giornata, ben sapendo che, poi, le polemiche per un rigore non dato o per una decisione arbitrale dubbia non potranno che allietarci fino al successivo turno previsto dal calendario.
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