|
|
Rosario Pesce
|
|
L’acquisto di Cristiano Ronaldo ad opera della Juve rappresenta, ovviamente, un fatto nuovo per il calcio italiano, viste le cifre che sono in gioco.
Il campione portoghese costerebbe alle casse della società torinese, circa, quattrocento milioni di euro nell’arco di quattro anni, sommando gli emolumenti dovuti al calciatore ai costi per acquisizione del cartellino dello stesso.
È evidente che un simile sforzo finanziario non verrà sostenuto solo dalla Juve, ma ci saranno sponsor importanti, che gravitano intorno al mondo della Fiat e della Ferrari, che si faranno carico dello stipendio del campione, il quale costerà 60 milioni di euro all’anno al lordo delle imposte.
È ovvio che la venuta in Italia di Ronaldo apre una fase nuova per il calcio nostrano, anche se non mancano i punti interrogativi intorno ad un’operazione, che ha importanti risvolti sia in termini finanziari, che tecnici.
Il valore del campione è assoluto, anche se l’età – trentaquattro anni – non è un fattore che avrebbe dovuto incentivare un simile dispiego di energie economiche.
Peraltro, è pleonastico sottolineare che l’indotto pubblicitario, che Ronaldo può compulsare, è di dimensioni notevoli, per cui saranno fondamentalmente i ricavi del marketing a finanziare le prestazioni in favore del sodalizio torinese.
Qualcuno ha, opportunamente, messo in rilievo un fatto di non secondaria importanza: in un momento di crisi rilevante per l’economia e di difficoltà per molte famiglie, è moralmente opportuno spendere tanto denaro per un campione del calcio, a fine carriera?
È ovvio che le ragioni del mercato non si intrecciano con quelle della morale comune e della solidarietà; peraltro, lo stipendio di Ronaldo, pur essendo notevolissimo in rapporto a quello medio dei calciatori, è ben poca cosa rispetto agli emolumenti di campioni di altri sport, quali l’automobilismo o il basket americano, che arrivano a guadagnare, in un anno, quanto Ronaldo incasserà dalla Juve nel corso dei quattro anni di contratto, dal 2018 al 2022.
È evidente che l’immagine del calcio italiano non può non trarre un beneficio da una simile campagna acquisti, che premia - in particolare - la società più solida del calcio italiano, oltreché il gruppo produttivo del nostro Paese più rinomato in tutto il mondo.
Ma, sarà opportuno che l’indotto, che si genererà per effetto della venuta di Ronaldo, vada a finanziare il futuro del calcio italiano: sarebbe auspicabile, infatti, che una parte di quelle ingenti risorse possa contribuire a far crescere i vivai delle società italiane, attraverso una politica mirata ad hoc ad opera della Federcalcio, che potrà vantare, fra i propri tesserati, la stella assoluta del calcio mondiale.
Forse, un acquisto milionario, per davvero, potrà produrre effetti positivi, per anni, in favore di molti soggetti e non solo in favore di un’unica società e di un gruppo imprenditoriale, già molto forti e solidi?
|
|