Redazione     Informativa     Link  

Ed il sangue di San Gennaro si sciolse…

Invia una email ad un amico
DA
A
Messaggio

domenica, 06 maggio 2018 13:09

condividi su facebook
Rosario Pesce
Il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro, che si è ripetuto con successo anche nei giorni scorsi, è uno degli eventi più importanti per la Chiesa meridionale, vista l’eccezionalità della cosa e visto che, dopo diversi secoli, la scienza non è stata in grado, ancora, di formulare una spiegazione razionale dell’evento.
I Napoletani, come da consuetudine, legano significati importanti allo scioglimento, per cui, qualora mai il sangue rimanesse denso, sarebbe quello un segno di sciagure prossime per la città intera ed, invero, tale coincidenza si è verificata, visto che, ad esempio, nel 1980, anno del terremoto in Irpinia, il sangue del Santo rimase intatto nell’ampolla.
Non vogliamo, certo, entrare in un dibattito fra scienza e religione, per cui non possiamo non sottolineare l’importanza sociale di un fatto, che coinvolge migliaia di persone, di diverso ceto sociale e livello di istruzione.
Il fatto c’è, a prescindere dalle significanze diverse, se non opposte, che le scienze e la fede possono dare.
Peraltro, sappiamo bene come San Gennaro, benché assai importante in termini devozionali, subì qualche anno fa un “affronto” rilevante: venne eliminata la sua ricorrenza dal calendario religioso, per cui la stessa venne assunta in quella di Ognissanti.
I Napoletani, con il loro magnifico senso di humour, suggerirono al Santo di fregarsene, con una parola molto colorita che venne scritta al di fuori del Duomo, che – come si sa – è una delle più belle Chiese di origine medioevale di tutta l’Italia Meridionale.
Come si arguisce, quando un Santo, come nel caso di specie, si identifica molto strettamente con una città ed i suoi destini, è ineluttabile che il suo culto diventi un fattore identitario per una comunità intera, a tal punto che, come per Napoli e per San Gennaro, l’evento dello scioglimento del sangue diviene uno di quei fatti a cui si associa, immediatamente, la città anche da parte di chi ha una sensibilità laica.
Molti intellettuali e palati fini potranno arricciare il naso di fronte ad un evento, che potranno considerare minore, ma è inevitabile che un fatto, che ha interessato la comunità scientifica ed a cui rivolgono la loro attenzione migliaia di fedeli, non può essere affatto considerato di serie B.
D’altronde, non è di serie B, invero, neanche la stessa figura storica di San Gennaro, che rappresenta a pieno, con le sue qualità in vita, l’immagine migliore della Chiesa delle origini, che doveva combattere contro un sentimento irreligioso molto ampio e diffuso.
A noi, Napoletani e Meridionali, non può che far piacere che l’evento si ripeta, con successo, ogni qualvolta si celebra, anche perché, per dirla come quella famosa scritta apparsa sui muri del Duomo, non può che fregarcene se San Gennaro sia stato o meno accolto nell’élite dei Santi, perché - di fatto - è quello, già, il posto che gli spetta con molto merito.
Mostra altri Articoli di questo autore
info@freetopnews.it
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.